E se il Venezuela vincesse la Copa America? Storia di una ex Cenerentola

I quarti di finale raggiunti addirittura con una giornata di anticipo in questa Copa America non possono essere una casualità. No, non è una casualità che il Venezuela stia decollando nella Coppa per nazionali più antica del globo, e mai come quest'anno sogni in grande per il prosieguo nella competizione.

Del resto, la nazionale Vinotinto sta già ben figurando anche nel percorso delle qualificazioni per il Mondiale 2026, quelle riservate alla Conmebol. Nel girone sudamericano ha messo a referto 9 punti in 6 gare, frutto di 2 vittorie, 3 pari e una sola sconfitta. La Vinotinto ci crede e fa benissimo: 1-0 al Paraguay, nettissimo 3-0 al Cile e soprattutto lo storico pari per 1-1 portato via in Brasile (contro i verdeoro il Venezuela perdeva regolarmente dal 2011 nelle qualificazioni mondiali). Un bottino entusiasmante, incoraggiato dal fatto che ai prossimi Mondiali parteciperanno 6 nazionali sudamericane e la settima otterrà lo spareggio intercontinentale.

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Ora si sogna in grande anche in Copa America. Il vento è cambiato grazie ai gol del possente Salomon Rondon, centravanti ex Newcastle ed Everton fra le altre, ora in forza al River Plate. Ha fatto male a Paraguay e Cile durante le qualificazioni Mondiali, ed è il capocannoniere all-time del Venezuela con 42 centri. In Copa America la Vinotinto si è imposta in rimonta contro l'Ecuador (2-1, gol di Cadiz e Bello) e poi ha sorpreso il Messico col rigore del bomber Rondon (1-0).

Insomma, il Venezuela è già ai quarti di finale. Ha eguagliato il miglior risultato della sua storia in Copa America: arrivò nel 2007, quando, nell'edizione casalinga, la squadra allenata all'epoca da Richard Paez riuscì a centrare i quarti di finale dove venne estromessa dall'Uruguay. Adesso però il vento sembra cambiato. E si sogna qualcosa di più.