Sarà un brasiliano a raccogliere l'eredità del sudcoreano Kim al centro della difesa del Napoli. Si chiama Natan, è alto 188 cm, è un classe 2001 e arriva dal Bragantino: società carioca del gruppo Red Bull. Finora non aveva mai lasciato il Brasile, adesso è pronto al grande salto. “Il sogno di ogni bambino è giocare in Europa”, aveva detto nel 2020 quando era ancora nelle giovanili del Flamengo.
IL PROFILO
Natan, un muro in difesa per il Napoli: chi è il brasiliano erede di Kim
Natan, la sua storia
—L'unico punto fermo nella vita di Natan è la famiglia: “Papà mi ha insegnato a giocare a calcio, mamma era contraria - ha raccontato a FlaTV - pensava che non ce l’avrei fatta”. Il difensore classe 2001 ha fatto di tutto per ripagare gli sforzi dei genitori: “Anni fa, mio fratello ha avuto un brutto incidente, è in sedia a rotelle. È la mia fonte d’ispirazione, lotto ogni giorno per dare a tutti loro un futuro migliore”. Fino a 14 anni, Natan è rimasto nei club di Serra, poi si è trasferito al Ponte Preta, giocava da terzino sinistro ma era il più alto tra i suoi compagni. La società ha scelto di mandarlo via dopo un anno, lui è finito in depressione: La svolta è stata il provino con il Flamengo: “Mi chiesero di stare quattro giorni con il club, ma avrei dovuto fare il difensore centrale. Non era il mio ruolo, ero spaventato”. Alla fine è andata bene.
Diventato capitano nelle giovanili, a 19 anni ha esordito in prima squadra. Il fisico lo ha aiutato: alto 188 centimetri, in difesa è un muro. Preferisce giocare centrale di sinistra, oppure esterno su quel lato in un reparto a tre. Nel primo anno tra i professionisti colleziona 17 presenze tra campionato e Libertadores segnando anche una rete. Nel 2021 va in prestito al Bragantino ed è subito protagonista: gioca sempre e con la squadra e arriva in finale di Copa Sudamericana, persa contro l’Athletico Paranense. La Roma lo mette nel mirino, poi non se ne fa nulla.
Il grande salto
—In questa stagione ha collezionato 26 presenze, ma lo scorso anno è stato costretto a restare due mesi lontano dai campi per un problema al cuore. Quando è tornato, i compagni hanno organizzato una festa, lui si è ripreso il posto in difesa. Quando era ancora nelle giovanili del Flamengo disse: “Se non arrivo a giocare in Europa, spero di poter organizzare un viaggio anche solo per passeggiare nelle città e conoscere un’altra cultura”. Tre anni dopo queste parole, lo aspetta una maglia da titolare nella squadra campione d’Italia. A Napoli non c’è l’Oceano Atlantico, ma Natan saprà comunque sentirsi a casa.
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