LA STORIA

Il barrio, la “bicicletta”, la canchita: Soulé, alle origini di un talento

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Matias Soulé è uno dei profili più in vista in questa finestra estiva di calciomercato. Ecco il racconto delle sue origini
Oscar Maresca

Tutti vogliono Matias Soulé. Il fantasista argentino è un nuovo giocatore della Roma. Il classe 2003 ha chiuso una stagione incredibile con la maglia del Frosinone: 11 gol e 3 assist in 36 presenze. Dopo settimane di trattative, adesso è tutto definito: nella prossima stagione giocherà con la maglia giallorossa. Soulé ha un gran futuro davanti, ma tutto è partito dal barrio Siop di Mar del Plata.

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La storia di Soulé

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Il barrio dove è cresciuto Matias è uno dei quartieri più poveri di Mar del Plata, eppure il centro è poco lontano: lì i grattacieli affacciano sulle lunghe spiagge con vista Oceano Atlantico. La chiamano “città felice”, forse è per questo che chi nasce da quelle parti sembra avere negli occhi una luce diversa. Soulé è partito dalla canchita, il campetto del barrio. All'età di tre anni sfidava suo fratello maggiore Augustin indossando una maglia larghissima che gli arrivava fino alle ginocchia.

Partito dall'Argentinos del Sud, si è spostato al Kimberly: al primo allenamento ha fatto una bicicletta a un avversario stupendo tutti. A 11 anni va via di casa, chiude tutto in un borsone nero e si trasferisce al Velez. Poi nel 2019 l'occasione Juventus. Il resto è storia di questi anni, il bambino del barrio è cresciuto. Dal campetto del quartiere è arrivato fino in Serie A.