La Coppa d'Africa è finita, ha incoronato la Costa d'Avorio come vincitrice. Una competizione folle, quella degli Elefanti padroni di casa. Un cammino che li ha visti rischiare l'eliminazione più volte, fino all'assurdo epilogo, la festa ad Abidjan contro la Nigeria di Osimhen che si è dovuta inchinare.
ASSURDO
Tutte le volte in cui la Costa d’Avorio ha rischiato di uscire dalla Coppa d’Africa
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La Costa d'Avorio padrona di casa ha rischiato di andare a casa, a dir la verità, già ai gironi. Vince con la Guinea Bissau al debutto e tutto sembra mettersi per il meglio. Poi però perde con la Nigeria (0-1) e collassa contro la Guinea Equatoriale (0-4). Un "fracaso" vergognoso per gli ivoriani che dalla tribuna minacciano addirittura l'invasione di campo, mentre la Federazione non attende nemmeno la fine della fase a gironi per licenziare il ct Gasset. Ma in realtà la corsa al passaggio del turno è ancora aperta, visto il ripescaggio delle migliori terze. Certo, servirebbero incastri strani negli altri gironi: ma tutto va a segno, con la mancata vittoria del Ghana e il successo del Marocco sullo Zambia. La Costa d'Avorio, praticamente eliminata a causa anche della pessima differenza reti, si ritrova agli ottavi come quarta delle migliori terze: ovvero l'ultima in ordine di merito. Un miracolo.
Ottavi di finale, c'è il Senegal. Missione impossibile, gli avversari sono campioni uscenti e con Manè e soci vogliono vincerla ancora. Ma accade ancora l'imponderabile: la Costa d'Avorio pareggia dopo essere andata sotto e vince ai rigori. Altro miracolo.
Il fato, nei quarti contro il Mali, si supera. Ivoriani in 10 e sotto di un gol per oltre un'ora. Ma pareggiano trascinandola ai supplementari, prima di segnare il 2-1 al 120' quando ormai tutto lasciava pensare ai calci di rigore.
Insomma, questa Coppa d'Africa pareva segnata. Non stupisce la vittoria sul Congo in semifinale (1-0), mentre nella finalissima la Costa d'Avorio regala un'altra rimonta: sotto per il gol nigeriano di Troost-Ekong, rimette le cose a posto con Kessié e Haller. E vince la Coppa da cui pareva già eliminata ai gironi.
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