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Una sfida spettacolare, indimenticabile. Il primo derby italiano sul Centrale di Wimbledon è da stropicciarsi gli occhi, termina giusto una ventina di minuti prima del coprifuoco e fa scrosciare di applausi la tribuna per quasi 4 ore. Sinner-Berrettini finisce 7-6 7-6 2-6 7-6. Una sfida straordinaria fra uno Jannik resiliente e un Berrettini che, con una forma così smagliante, difficilmente rimarrà a lungo il numero 59 del ranking. Un solo rimpianto: che la sfida si sia giocata così presto, già al secondo turno. Vince Jannik, che il 5 luglio sfiderà Kecmanovic con cui vanta 3 vittorie in altrettanti precedenti.
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Sinner vince i tre tie break della sfida, Matteo dimostra di non avere come armi soltanto servizio e dritto. Certo, i 28 ace lo aiutano: il Martello picchia forte in ogni parziale, tranne forse proprio nei tie break dei primi due set, portati a casa da Jannik. L'altoatesino offre meno spettacolo (32 colpi vincenti contro i ben 65 di Matteo che dà prova di una forma smagliante, con una prestazione fra le migliori dei suoi ultimi tre anni), ma è cinico e preciso: solo 25 errori non forzati, mentre Berrettini ne commette quasi il doppio (48).
Sotto rete meglio Berrettini (65% di punti vinti contro il 55% di Jannik), mentre l'altoatesino colleziona più punti vinti con la prima: 82% contro il 71% di Matteo. Ma alla fine del match piovono applausi per entrambi e non potrebbe essere altrimenti. Dopo la spettacolare vittoria di Fognini su Ruud, il tennis italiano continua ad entusiasmare Wimbledon.
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